Psicologia della postura. Come fingere di essere Wonder Woman ti farà conquistare un lavoro.
Sei una piccola cellulina dopo la fecondazione (uno zigote) e sei in un altro corpo.
Cresci, ti sviluppi, diventi una massa di cellule, diventi un embrione, diventi un feto.
Sei ancora dentro la tua mamma, senti i rumori del suo corpo, senti i rumori che vengono dall’esterno.
Plaf, ora sei fuori.
Ufficialmente entri in un universo sociale.
Sei ancora molto piccino e ancora non potrai usare la tua lingua per parlare.
La tua pelle, il tuo corpo, le tue espressioni saranno i tuoi messaggeri.
Crescendo imparerai a parlare e dimenticherai quanto il tuo corpo è un messaggero.
Ma sarà sempre così.
Il ricercatore A. Mehrabian, grazie ai suoi studi, ha scoperto che nel momento in cui inviamo un messaggio, circa il 7% del messaggio stesso viene recepito attraverso il contenuto verbale (le parole).
Invece il 55% della comunicazione passa grazie al comportamento non verbale (postura, gesti, espressioni) e il 38% attraverso le componenti paralinguistiche del messaggio (tono, volume, ecc.).
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Le parole, che con tanta fatica hai appreso, ti servono a poco.
Se vorrai convincere la mamma che non sei stato tu a rompere il vaso, dovrai fare di più che dire “non sono stato io” : dovrai avere il giusto comportamento non verbale.
Sia tra gli animali che tra gli essere umani, rendersi ampi, allungarsi, prendere spazio con il corpo indica forza, senso di potenza, dominio.
Quando ci sentiamo sicuri abbiamo le spalle dritte, il petto si espande, il mento va in alto.
Quando ci sentiamo impotenti il nostro corpo si chiude, la schiena s’incurva, il petto s’appiattisce, ovvero esattamente il contrario di quando ci sentiamo forti.
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La psicologa sociale Amy Cuddy, ha provato a chiedersi se fingendo sia possibile riuscire a veicolare un messaggio di forza e capacità, nonché se questo possa e aiutare le persone a influenzare la propria visione di sé stessi.
Cuddy ha condotto un esperimento in cui veniva chiesto ai partecipanti di assumere una postura di forza illimitata (tipo la posizione di Wonder Woman) o una di forza limitata per circa due minuti.
Gli sperimentatori, in seguito, chiedevano ai soggetti se volessero partecipare o meno ad una scommessa.
Venivano anche prelevati dei campioni di saliva per valutare la concentrazione di cortisolo e testosterone.
Cuddy ha potuto constatare che circa l’86% dei soggetti che assumevano la postura di forza illimitata, sceglievano di partecipare alla scommessa (situazione di rischio), mentre tra chi assumeva la posizione di forza limitata la percentuale scendeva al 60%.
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Inoltre nei campioni di saliva dei soggetti con la prima postura, l’ormone dello stress, il cortisolo, diminuiva del 25%, testosterone invece era del 20% maggiore rispetto a chi aveva assunto postura di forza limitata.
In un’altra prova veniva chiesto ai soggetti di partecipare a un video per un colloquio di lavoro. Metà dei soggetti dovevano registrare il filmato assumendo la posizione di forza, l’altra metà in posizione di chiusura.
I video venivano poi mostrati a dei giudici che sceglievano chi avrebbe potuto essere assunto o meno.
La percentuale di soggetti scelti era maggiore per quelli con la postura di forza.
L’universo sociale in cui nasci può proporti delle sfide, ma con delle modifiche piccole piccole puoi produrre un gran cambiamento.
Alza le spalle e il mento, apri il petto, respira profondamente, guarda dritto davanti a te.
Basteranno due minuti così prima di un esame, prima di una valutazione e ti predisporrai ad essere pronto ad affrontare il mondo…o la mamma.
In occasione della Giornata Internazionale della Psicologia, il cui tema è incentrato su persone e relazioni, vogliamo condividere queste idee per migliorare l’approccio con le relazioni e le persone che rappresentano una sfida.
Valentina Freni
Sitografia
http://www.ted.com/talks/amy_cuddy_your_body_language_shapes_who_you_are
Bibliografia
J. Belsky, Psicologia dello sviluppo, 2009.
R. Canestrari, A. Godino, La Psicologia scientifica. Nuovo trattato di psicologia generale, 2007.