Come superare la tempesta emotiva in una coppia insicura?

Come superare la tempesta emotiva in una coppia insicura?

Sono molti i motivi che rendono le nostre relazioni poco soddisfacenti, conflittuali o addirittura infelici. Le ricerche psicologiche hanno dato molto peso allo stile di attaccamento che caratterizza ognuno di noi.

Una delle coppie che maggiormente può andare incontro ad un futuro nefasto è quella in cui lo stile di attaccamento evitante incontra lo stile di attaccamento insicuro.

La Teoria dell’Attaccamento di Bowlby rintraccia quattro stili, ovvero quattro modalità di stare nelle relazioni che nascono dal rapporto che abbiamo avuto con i genitori o più in generale con i nostri caregivers.

Per scoprire qual è il tuo stile di attaccamento fai questo rapido test

Attaccamento sicuro. Il primo stile di attaccamento racchiude quanti hanno vissuto esperienze durante l’infanzia in modo sicuro e sereno. In età adulta si aspettano di essere ricambiati da coloro che amano, sono empatici e aperti, capaci di comunicare in modo efficace le loro necessità.

Gli altri stili di attaccamento derivano invece da traumi infantili, carenza affettiva ed esperienze che hanno minato precocemente la fiducia verso coloro che si occupano di noi. Spesso ritroviamo in coppia i due stili insicuri che tra loro si bilanciano perchè uno l’opposto dell’altro: un partner con attaccamento evitante e l’altro con uno stile ansioso.

La persona con uno stile di attaccamento ansioso sente di non essere amata ed apprezzata abbastanza. In coppia arrivano sempre a quel punto in cui vorrebbero di più: più amore, più vicinanza, più comprensione, più complicità, più sesso. Tuttavia il partner non sembra corrispondere questa richiesta ed appare distante. Per molto tempo, potrebbero tacere le loro frustrazioni derivate dalla freddezza del partner, fino a quando la disperazione non esplode nel momento forse meno adatto per poterne discutere con l’altro. Il partner ansioso perde la calma, esagera ed elenca i motivi della sua rabbia con tale cattiveria da lasciare il partner impietriti e convinti che siano pazzi e cattivi.



Henri Matisse http:/www.tuttartpitturasculturapoesiamusica.com;

Un partner con attaccamento sicuro forse riuscirebbe a trovare il modo di gestire il conflitto e calmare l’esplosione emotiva del partner. Purtroppo la parte evitante scatena le insicurezze tipiche di un partner ansioso e sotto la pressione di dover essere vicini emotivamente, il partner evitante si ritira istintivamente, si sente sopraffatto e perseguitato. Diventano freddi e si disconnettono dalla situazione finendo per aumentare ulteriormente l’ansia del partner. Potrebbero quindi desiderare di restare soli e isolarsi in una stanza piuttosto che corrispondere le richieste “pressanti” del partner.

Se ritrovate che la vostra coppia corrisponde alla descrizione allora vi farà bene sapere che la modalità di relazione e, quindi, il conflitto che da essa nasce, in realtà deriva da uno stile appreso nell’infanzia e che ha alle sue spalle una ragione ben precisa di essere.

Forse i vostri genitori erano freddi o distanti o non hanno saputo rispondere in modo adeguato alle vostre richieste emotive creando così in voi un pattern e uno schema che modella le vostre aspettative circa il destino delle vostre relazioni.

Per avere buone relazioni con il partner, con i familiari, amici e colleghi la soluzione è semplicemente, se così si può dire, conoscere. Sapere che i nostri impulsi, certe ripetizioni che finiscono sempre per compromettere le relazioni derivano in realtà dalle nostre precoci esperienze, ci permette di intervenire e bloccare quell’automatismo che confermerà le nostre aspettative.

Non possiamo dire che il semplice fermarci un attimo a riflettere prima di isolarci o prima di un’esplosione di rabbia, sarà semplice e renderà la nostra relazione semplice. Per definizione non possiamo essere “sani” in amore, ma possiamo farsì che la coppia sia un luogo sicuro in cui poter gestire questi “momenti”, dove poter chiedere scusa della propria reazione con la consapevolezza che in quei momenti non siamo più noi a parlare, ma la nostra frustrazione e le nostre passate esperienze dolorose.

Sapere, infine, che dall’altra parte c’è qualcuno che sa capirci ed accoglierci in questi momenti di vulnerabilità.

Alessandra Notaro

 

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