Come non farci travolgere da un nuovo tipo di shock culturale?

Come non farci travolgere da un nuovo tipo di shock culturale?

In questo periodo potremmo sentirci sopraffatti da notizie e informazioni, dai movimenti che si agitano sotto la superficie, dagli impegni che tornano prepotenti e dalle preoccupazioni che ci portiamo dalla quarantena.
Si respira voglia di cambiamento e di lotta, ma allo stesso tempo fioccano opinioni discordanti tra loro, idee di rotture con il passato. Come affrontare tutto questo?

Guardandola retrospettivamente la Quarantena sembra essere stato il tempo di quiete al quale è seguita la Tempesta. Tempeste di idee, movimenti che rivendicano diritti inalienabili e fondamentali, tempeste di frustrazione, tempeste ideologiche, tempeste perbeniste.

Con la cadute delle statue, sono cadute anche alcune nostre conoscenze, alcune idee che avevamo. Dobbiamo confrontarci con queste nuove idee e nuove visioni del mondo.

Tutto sembra esserci accentuano una volta usciti dalla Quarantena. Siamo stati trovolte da ciò che già si agitava al di sotto dalla superficie e che in questi mesi è maturato fino a trovare lo spazio per poter uscire adesso. Ora è tempo di cambiamento, sembra che si respiri un’aria elettrica.

Dall’altro agisce un’opposta tendenza, ancora sorniona, dei soliti ritardatari ( o forse conservatori?). Quando si crea una nuova forza, sembra crearsene un’altra uguale e contraria. Temiamo i cambiamenti? Sicuramente. Temiamo che questi movimenti ci colpiscano o forse l’hanno già fatto ponendo di fronte ad una serie di shock culturale.

Se durante la Quarantena abbiamo avuto modo di riflettere sulla nostra persona e sulla nostra identità, rivendendo alcune cose della nostra vita in questo tempo sospeso imposto dalla Natura, adesso sembra arrivato il tempo di confrontarci con i nostri scheletri culturali e sociali. Dopo lo shock del lockdown, adesso arriva anche lo shock culturale.

Solitamente il termine shock culturale viene usato per indicare “i sentimenti di ansia, smarrimento, disorientamento e confusione che una persona prova a causa di un improvviso cambiamento dello stile di vita dovuto al trasferimento in un ambiente sociale e culturale differente, per esempio un Paese straniero. Il termine fu coniato dall’antropologa statunitense Cora DuBois nel 1951.”

 Ma la cosa interessante è che questo termine è stato pensato anche per descrivere il senso di smarrimento e disorientamento che gli antropologi riscontravano in loro stessi una volta avuto a che fare con culture differenti.

In un mondo ormai sempre più globalizzato il confronto con altre culture è inevitabile e, spero, esenti da alcun tipo di pensiero ideologico alla base. Nel momento in cui il confronto non serve ad eleggere la migliore (allora si rischierebbe di ricadere in vecchie dinamiche che spero siano superate). Allora nel confronto è inevitabile vivere shock identitari, ovvero di shock della propria identità culturale.

Il confronto ci mette sotto gli occhi le storture della nostra cultura, a volte l’arretratezza o fanno emergere il taciuto. Dobbiamo essere sempre pronti a poter rivedere le nostre idee quando acquisiamo nuove conoscenze storiche, culturali o filosofiche che siano.

Come rapportarsi a nuove idee che causano un simile shock culturale? E, allo stesso tempo, come confrontarsi con chi non vede alcune storture e vogliono imporci il loro pensiero alla stregua dei bulli?

Sospendere il giudizio

Per prima cosa, è bene fermarsi e sospendere il giudizio. Può venire spontaneo rispondere in modo istintivo quando sentiamo che qualcosa in cui crediamo viene duramente attaccato o offeso. Quindi in questo caso è bene fermarsi e aspettare. Possiamo rispondere ad esempio che non ne sappiamo abbastanza sull’argomento e che vuoi prima informarti meglio sulla questione.

Informarsi

Secondo, informarsi. Come consiglia Bill Gates nel documentario “Dentro la mente di Bill Gates” disponibile su Netflix: “leggo sempre almeno tre libri sull’argomento, così da avere diversi punti di vista sulla questione“.

Magari non siamo lettori rapidi come Gates, ma possiamo sempre usufruire di video, film, articoli, libri e biografie che ci offrono una panoramica sulla questione.

Dignità

Terzo, una volta che abbiamo un’idea sull’argomento, ma il confronto risulta lo stesso difficile, ci viene in aiuto questa frase di Michelle Obama e di come lei e Barack Obama si sono da sempre confrontati con i “bulli”.

“Fin da quando ero piccola ero convinta che fosse importante prendere posizione contro i bulli e non abbassarsi al loro livello.”

Affermare le proprie idee ci porterà inevitabilmente a confrontarci con Bulli opinionisti che vorranno affermare la loro idea in maniera dura e subdola. La scelta sta a noi ci ricorda Michelle Obama. Non abbassiamoci al loro livello, ma voliamo alto con la forza delle nostre idee e dei nostri valori.

Alessandra Notaro

 

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