La creatività è la risposta che apre

La creatività è la risposta che apre

Vi è mai capitato di trovare durante un momento di completo relax, al caldo comodamente seduti sul vostro divano con una coperta ad ascoltare della buona musica oppure all’aperto passeggiando per i viali di un grande parco soffermandovi ad osservare i colori totalmente immersi in quella esperienza, la soluzione a quel problema che tanto vi aveva assillato?

Se vi è capitato, e me lo auguro, ricorderete la sensazione di benessere che ha seguito l’esperienza e vi ha trasportato, con la mente, altrove. E forse vi sarà capitato che, proprio in quel momento di “immersione” e “distrazione” allo stesso tempo, abbiate avuto un’idea, una rivelazione, la cosiddetta illuminazione. Quel problema che non trovava risposta e sulla quale vi eravate tanto arrovelati in quel momento trova soluzione, l‘insight che apre ad una nuova risposta.
“La creatività è la risposta che apre”, dice Aldo Corotenuto. Apre a nuove possibilità, a nuove scelte, a nuove direzione.

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LA CREATIVITÀ PUÒ ESSERE UN PENSIERO O UN AZIONE CHE APRE UN VARCO LADDOVE PRIMA NON SI VEDEVA POSSIBILITÀ DI USCITA E SOLUZIONE.

Ma cosa è successo nella nostra mente che proprio in quel momento, come un organismo autonomo, ha trovato la soluzione, o meglio, ha creato la soluzione?
“E io che stavo lì a pensare e ripensare…e poi, tac, inaspettatamente arriva la risposta come una rivelazione”. E io che non sapevo che articolo scrivere e tac arriva la prima idea seguita a ruota da una concatenazione di suggestioni e pensieri.
Cosa è successo? Perchè proprio in quel momento e non quando ero imputato/a a trovare l’idea giusta?
Si ha quasi la sensazione che la mente a volte sia al di fuori del nostro controllo. Quante volte ad esempio il nome del cantante o della canzone non ci viene in mente al momento del bisogno per poi ricordarcene qualche ora dopo? “Mi viene in mente” è un’espressione tipica del nostro gergo. Se ci riflettete un attimo sembra quasi che i pensieri arrivino da soli, spontaneamente, provenienti un posto molto lontano.

A questo proposito molti psicoanalisti, a partire da Freud, hanno parlato di questo particolare stato attentivo come di un diverso stato della coscienza.

Ho dato questo suggerimento: scarta la tua memoria, scarta il tempo futuro del tuo desiderio; dimenticali entrambi, sia quello che sapevi sia quello che vuoi, in modo da lasciare spazio ad una nuova idea. Forse sta fluttuando nella stanza in cerca di dimora un pensiero, un’idea che nessuno reclama…

scriveva Alfred Bion descrivendo un particolare ascolto da parte del terapeuta. In questa sede utilizzeremo questa frase come suggestione per le nostre menti per “aprire” a nuove idee.

Facciamoci guidare da questa suggestione come dice bene Bion “senza memoria e senza desiderio” ovvero senza il tempo passato di quanto appreso e il tempo futuro della realizzazione.

Se la sua mente è preoccupata di ciò che è detto o non è detto o di ciò che egli spera o non spera,”se è preoccupata, aggiungerei, di trovare una soluzione, “egli non può consentire che emerga l’esperienza e soprattutto quell’aspetto dell’esperienza che è qualcosa di più [..].

Bion sembra descrivere un ascolto della propria mente, un ascolto per certi versi sognante: il daydreaming.

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Coloro che sognano di giorno sanno molte più cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte” diceva già Edgar Allan Poe maestro della suspance e del terrore generati dalle nostre menti quando alterano la realtà e il mondo interno si mescola con il mondo esterno.

Attenzione, non stiamo parlando del daydreaming o del “pensiero onirico della veglia”- così lo definisce Antonino Ferro- come un essere semicoscienti o un camminare per le strade come degli zombie in una puntata di The Walking Dead senza cioè prestare attenzione a ciò che ci circonda. Parlo qui di un particolare stato recettivo e di ascolto dell’esperienza attraverso gli organi di senso che saranno sintonizzati e aperti verso l’esterno e al contempo verso l’interno.


IL PENSIERO ONIRICO È UNO STATO DI PRONTEZZA E DISPONIBILITÀ A RICEVERE IN SÉ, ACCOGLIERE E ASSIMILARE, ELEMENTI, FATTORI E STIMOLI ESTERNI E AL CONTEMPO LASCIARE CHE LA NOSTRA MENTE VADA CON UN’ ATTENZIONE LIBERAMENTE FLUTTUANTE ALLE NOSTRE MEMORIE.


Un dolce naufragare tra interno ed esterno, tra stimoli e memorie.

Lasciamo ora che quanto detto rimanga una suggestione, come un grande aforisma. Gran parte delle cose che accadono infatti avvengono al di fuori della nostra consapevolezza, nell’inconscio, tra i flutti della nostra mente.

LA MENTE INCONSCIA È MOLTO PIÙ ADATTA ALL’INTUIZIONE CREATIVA DELLA MENTE CONSCIA, L’UNICO OSTACOLO QUI È LA NOSTRA MANCANZA DI FIDUCIA E, FORSE, UN PO’ DI SCETTICISMO VERSO QUESTO PROCESSO.

E dunque, concluderò con un invito:  “prendiamoci del tempo e dormiamoci su”.

Alessandra Notaro

LIBRI CONSIGLIATI:

Bion, Wilfred. “Cogitations-Pensieri”: http://amzn.to/2gkVZaf

Poe, Edgar Allan. “Racconti del terrore” (traduzione Elio Vittorini):http://amzn.to/2g2D9lq

 

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